sabato 24 marzo 2012

L'arte di essere evocativi

Quando da piccolo leggevo le recensioni dei giochi del Game Boy, il voto a cui davo meno importanza era quello del sonoro. Crescendo però ho rivalutato il peso che una buona colonna sonora ha in un videogioco, ma anche in un film o in una serie anime.
Non sono proprio tipo da ascoltarmi la colonna sonora di qualcosa (specie se per dire, ho i Foo Fighters nello stereo) ma questo è un elenco di quelle che preferisco. 

Non è una classifica, è solo un elenco.



I
Dragon Quest VIII, L'odissea del re maledetto
Dragon Quest VIII è un videogioco a cui sono molto legato (come testimonia anche la mia immagine personale) per molti motivi. Proverò qui ad elencarne alcuni: innanzitutto lo giocai in un periodo bello e particolarmente spensierato della mia vita, in quella fetta del mese di giugno che separava la fine della scuola dalla partenza per l'Abruzzo, durante una serie di mattinate soleggiate in cui mi svegliavo tardi. Poi è illustrato da Akira Toriyama, quello di Dragon Ball... e voglio dire... un intero mondo di gioco totalmente esplorabile, tutto disegnato dal Grandissimo, dai castelli agli occhietti dei cani randagi. MERAVIGLIOSO. Ricordo di averlo amato addirittura di più di Final Fantasy X perchè DQ ha qualcosa in più, che poi è l'elemento che maggiormente mi ha colpito e che più mi è rimasto nel cuore di tutto il gioco: il senso di libertà. 

Ricordo mattine ad esplorare campi sconfinati, colline, boschi, villaggi, a parlare con personaggi strambi, a sostare su una scogliera... ed ero tanto emotivamente coinvolto che mi sembrava quasi di sentire il vento nei capelli e di respirare la spuma del mare.
E la colonna sonora si inserisce perfettamente su questa linea di libertà, spensieratezza e atmosfera bucolica. Colonna sonora perfetta da ascoltare durante una passeggiata in primavera o estate.
LOVE IT.



II
Monster Hunter
Di MonHan ho già parlato. Si tratta di un gioco caratterizzato da ambientazioni selvagge, natura incontaminata ed enormi bestie primordiali. La colonna sonora è come l’ultimo tassello di un puzzle che si infila nel suo posto e ci sta a meraviglia. Motivi tribali, rumori della foresta, ai momenti giusti le musiche regalano la giusta tensione. E quando serve diventa veramente epica, un toccasana per caricarti emotivamente mentre stai duellando con un drago sputafuoco!

III
Pirati dei Caraibi
Non c’è che dire.
Credo sia la colonna sonora più fottutamente geniale del decennio.
E la è perché gli inglesi direbbero che è “catchy” ovvero che ti prende, è di quei motivetti che ti si attaccano alla testa e non si scollano neanche a distanza di anni. Poi è facilmente riconoscibile, brilla di luce propria, ha una sua identità. Non ti puoi sbagliare, quando la senti la ricolleghi immediatamente ai pirati. E qui viene il bello: perché il massimo riconoscimento che va fatto a questa colonna sonora è che è davvero evocativa. È perfettamente centrata, puzza di ruhm ed è troppo pirata! Cioè, se il concetto di pirata fosse tradotto con le sette note avremmo quelle melodie: sono fricchettone, canaglie, bohemien, caraibiche e ubriache; comunicano senso dell’avventura, romanticismo, bettole da porto (che non è esattamente un concetto che sia comunicabile, ma ci siamo capiti) e la libertà che solo il mare può regalare. Contribuisce in maniera fondamentale a definire un’ambientazione che è già perfetta. E ti viene voglia di ballare e fare a botte e ti senti a Tortuga.
Yo ho beviamoci su!

IV
Final Fantasy VII
Adoro il gioco, adoro la storia, adoro i personaggi e adoro pure la musica, che sono qui per parlare di questo.
La colonna sonora è immersiva. È caratterizzata talmente bene che sembra essa stessa un personaggio vivo e vitale; FFVII gode di ambientazioni molto diversificate, tra cui la metropoli futuristica, il villaggio minerario in stile inglese, i canyon tipo Stati Uniti, un villaggio in stile tedesco, uno in stile sino-giapponese, uno in montagna ai piedi di un ghiacciaio… e poi si passa di punto in bianco ad ambientazioni come sobborghi, ville, case stregate, fabbriche, appartamenti di soldati, bar sotterranei, foreste, deserti, sottomarini, reattori, tunnel e tanto tanto altro. La musica riesce incredibilmente a tenere il passo coi repentini cambi di ambientazione e lo fa sempre con estrema coerenza e senza mai sembrare innaturale. Ha il grande merito di risultare come la sottolineatura alle righe di un libro, defilata ma presente ed essenziale: nella vita reale non esiste una colonna sonora, cionondimeno ci sono momenti delle nostre vite che li immaginiamo col sottofondo musicale; la colonna sonora di FFVII fa questo effetto: se il gioco fosse la tua vita, l’ipotetica colonna sonora la immagineresti esattamente così, ma pur tenendola al massimo del volume, rimane solo e soltanto un contorno, mai qualcosa che ti distragga.
Piccolo grande accenno alle musiche delle battaglie che sono i sempre amati classiconi della serie FF.
Commento finale?
Non sono mai riuscito a giocare FFVII senza audio. Neanche per un momento. Mi sarebbe sembrato di giocare senza uno dei protagonisti.


V
Shin Megami Tensei Persona 3
C’è tutto e niente da dire riguardo alla o.s.t. di questo fantastico titolo… del gioco parlerò in qualche prossimo post, perché è qualcosa di veramente fenomenale, ma per quanto riguarda la colonna sonora…
bè, il gioco è fondamentalmente diviso in due fasi, una di giorno in cui ci si trova a condurre la vita ordinaria di un liceale giapponese, e una di notte, in cui in parecchi casi ci si troverà a combattere contro bizzarre quanto pericolose entità chiamate shadows. La prima fase del gioco come si può intuire è meno dinamica della seconda.
E qui entra in gioco la colonna sonora, che è costituita da una serie di canzoni. E per canzoni non intendo musiche, ma vere e proprie canzoni, con voce e strumenti e tutto.
Questo è degno di honorable mention, perché un videogioco con una colonna sonora di canzoni vere e proprie, che non fosse uno sportivo, mi mancava. E sono belle canzoni poi, molto orecchiabili.
All’inizio la cosa potrebbe creare un po’ di straniamento, ma con le ore di gioco ci si fa l’abitudine e diventano dannatamente d’atmosfera.
La finezza però sta nell’alternanza canzoni/melodie: le prime sono presenti nelle fasi più statiche del gioco e nei combattimenti più concitati, mentre nelle sezioni esplorative dell’enorme dungeon e durante i passaggi dalla Velvet Room si odono solo melodie.
Sperimentale e decisamente riuscita come colonna sonora.

VI
Il Signore degli Anelli
Una sola parola: commovente.
Ma effettivamente è anche evocativa, epica, dolce, aspra, domestica, selvaggia, familiare, ostile e un sacco di altre cose.
Anche de Il Signore degli Anelli parlerò a parte, perché penso che sia uno dei pinnacoli più alti che la cultura umana abbia mai raggiunto. È uno di quei libri che fra 3-4000 anni si chiederanno se questo J.R.R. Tolkien non fosse un personaggio fittizio, magari lo pseudonimo di tre persone, tali mr. J mr. R e mr. R… magari ci fonderanno una religione.
Ma tornando a noi, la colonna sonora de Il Signore degli Anelli è di classe; è qualcosa di sublime e di perfettamente adatto alla trilogia filmica, che a sua volta trovo essere la miglior trasposizione cinematografica di un libro mai realizzata.
Se i film catturano l’essenza superlativa dei libri, la musica cattura l’essenza superlativa dei film.
Quindi tutto è intonato, accordato in chiave di FANTASTICO.
Se il buon Tolkien ha scritto il corpus dei miti moderni, se ha forgiato l’immaginario collettivo di diverse generazioni di persone, se adesso io penso al fantastico come penso al fantastico lo si deve a lui, e le musiche dei film hanno esattamente una funzione analoga.
Quando le ascolto non sono in casa, in treno, in università, in barca o chissà dove. Quando le ascolto sono tra i boschi millenari, tra le pietre delle fortezze, abitate o diroccate, in una comoda casa hobbit o in una locanda sulla strada polverosa.
Quella musica CREA.
E va adorata per questo.


VIINaruto – prima stagioneDella o.s.t. della prima stagione di Naruto adoro quella maniera così azzeccata di fondere le sonorità del rock moderno e chitarroso all’eco della musica tradizionale nipponica.Questo rispecchia l’estetica di un anime che parla di figure della tradizione giapponese come i ninja, ma li rilegge in chiave moderna e un po’ modaiola.Shamisen, flauti di bambù e urla da tetatro kabuki sono affiancati da assoli di chitarra e incalzanti riff di batteria. È un peccato che una trovata così felice si vada via perdendo con l’andare avanti delle stagioni… A chi piace questo genere di musica, consiglio di ascoltare gli Yoshida Brothers.





Nessun commento:

Posta un commento